domenica 2 novembre 2025

sono anni che guardo le case, le case degli annunci immobiliari, le case abbandonate, le case dei condomini, le case singole coi loro giardinetti di un metro quadro, mangiati dalle varianti;

compilo le due righe di ricerca su idealista ed ecco una lunga teoria di case di ogni tipo, tutte disabitate, tutte solissime, come quella volta che mi occupai io di pubblicare l'annuncio di una cara casa: ogni giorno andavo a vedermi le foto di quelle stanze in cui ero stata felice, quelle camere che mi avevano protetta, quel tinello con tavolino di formica da spostare dal muro per poterci mangiare, lì dove abbiamo parlato e riso per ore, perdendo il senso del tempo, una delle rare felicità: dimenticarsi il tempo. 

guardavo l'annuncio ed ero sempre tentata di cancellarlo - la tremenda cosa di sbarazzarsi di una specie di corpo ancora caldo - o di appioppargli un prezzo altissimo, da allontanare qualsivoglia compratore oppure di scrivere nelle descrizioni tutto quello che la casa aveva dato ai bambini, a noi, ai vecchi. posso solo immaginare con quanta velocità chi cercava casa sarebbe passato alla successiva pensando a dei pazzi o a un errore e il fioccare di reclami o messaggi tipo: ma si può sapere come è il pavimento, come sono gli infissi, c'è o non c'è il riscaldamento autonomo, quanto si paga di condominio. vendere una casa amata per anni è come vendere buona parte di se stessi, l'anima al diavolo e questo mio è proprio il tempo di quel preciso commercio. (...)

 


mercoledì 29 ottobre 2025

 

Ho sbagliato vita e quella che conduco

è scritta da nessuno

in una lingua che io non capisco.

Chiudo il libro e gli occhi,

per non veder la luce di quel che mi è negato.

Come chi sbaglia treno in un libro diverso

ho sbagliato la vita

e non so dove mi conduce

questa teoria di errori

 

Juan Vicente Piqueras

martedì 28 ottobre 2025

 


Mimmo Jodice

Napoli, 29 marzo 1934 – Napoli, 28 ottobre 2025

domenica 26 ottobre 2025

 Se vieni per restare, lei dice, non parlare.

Bastano pioggia e vento sopra le tegole,
basta il silenzio accumulato sopra i mobili
come polvere dopo secoli senza te.
Ancora non parlare.
Ascolta ciò ch’è stato lama nella mia carne:
ogni passo, un ridere lontano,
l’abbaiare di un cane, lo sportello che sbatte
e questo treno che non finisce mai di passare sulle mie ossa.
Rimani senza parole: non c’è nulla
da dire.
Lascia che la pioggia ridiventi pioggia
e il vento questa marea sotto le tegole,
lascia il cane gridare il suo nome nella notte, lo sportello sbattere,
andarsene lo sconosciuto in quel luogo vuoto dove io morirò.
Rimani se vieni per rimanere.

Guy Goffette

 Mille scuole, mille lune si avvicenderanno nei cieli

letterari, ma il poeta sarà sempre un Kao-O-Wang,
un nonostante, una sardina decapitata […]


Angelo Maria Ripellino

Questa creatura che è
assenza,
questa assenza,
mia creatura,
mia e non solo

del mondo, delle cose
sprofondate, nell’assenza

tu, creatura mia

assenza,
bellezza in galera,
gratitudine mancata,
assenza, tu

assenza mia, sulla bocca
più nessuna bocca,
assenza nuda, tu

creatura giorno
e notte, mia-tua
assenza
mi avviluppo a te
assenza,
mio cuore, mio,
letto disfatto,
armi deposte

mia assenza
tua assenza
e quanto inutile

toccarci i vuoti.

Elisabetta Destasio Vettori


sabato 25 ottobre 2025


 

Francis Bacon